Brano: [...], lo condannò a 4 anni di reclusione (più 3 di vigilanza speciale) qualificandolo tra i « dirigenti l’organizzazione comunista in Italia ».
Nell’emigrazione e nella Resistenza
Dopo la scarcerazione, avvenuta nel 1931, il Partito lo fece emigrare in Francia e lo designò rappresentante della F.G.C., con l’incarico di svolgere il lavoro in direzione dell'Italia. Con tali compiti fece diversi viaggi clandestini in patria.
Nel 1935, delegato al VII Congresso dell’Internazionale Comunista, venne eletto nell’eseajtivo dell’Internazionale giovanile.
All’inizio della Seconda guerra mondiale si trovava nella Francia occupata dai tedeschi e fu chiamato da Togliatti a far parte, con Antonio Roasio e Umberto Massola, dell'Ufficio estero del Partito comunista italiano (v.) che curò la prepa
razione di un centro direttivo per guidare la lotta in Italia.
Tornato a Milano neH’aprile del 1943, sostenne quella linea di unità delle forze democratiche che avrebbe portato alla costituzione del comitato antifascista.
Dopo l’8.9.1943, membro[...]
[...]talia.
Tornato a Milano neH’aprile del 1943, sostenne quella linea di unità delle forze democratiche che avrebbe portato alla costituzione del comitato antifascista.
Dopo l’8.9.1943, membro della ricostituita Direzione del P.C.I., organizzò la lotta a Milano e poi a Roma, dove assunse la direzione della Federazione comunista provinciale.
Secondo dopoguerra
AU’indomani della Liberazione fu confermato membro della Direzione del P.C.I. dal V Congresso e designato segretario della Federazione comunista di Genova, nonché segretario regionale della Liguria, carica che mantenne fino al maggio 1948. In seguito, dopo un breve periodo trascorso al Comitato regionale lombardo, fu chiamato a Roma.
Dal novembre 1949 si dedicò prevalentemente al lavoro sindacale, segretario confederale della C.G.I.L. e responsabile dell’organizzazione. Nel giugno 1955 fu eletto segretario nazionale della F.I.O.M. e, alla morte di Giuseppe Di Vittorio (novembre 1957), ne divenne il successore come massimo dirigente della C.G.I.L..
Negli anni del segret[...]
[...]azione. Nel giugno 1955 fu eletto segretario nazionale della F.I.O.M. e, alla morte di Giuseppe Di Vittorio (novembre 1957), ne divenne il successore come massimo dirigente della C.G.I.L..
Negli anni del segretariato di Novella la C.G.I.L. cercò di adeguare la propria azione e l’organizzazione stessa alle profonde trasformazioni in atto nella società italiana, anche attraverso una riconsiderazione del rapporto tra sindacato e forze politiche. Al V Congresso della C.G.I.L. (aprile 1960) Novella
Agostino Novella (1948)
precisò la proposta di un « Programma nazionale di sviluppo economico generale e di pieno impiego ». Deputato alla Costituente per il collegio di Genova nel 1945 e rieletto in tutte le successive legislature, nel 1970, dopo la decisione presa dalla C.G.I.L. sulla incompatibilità tra mandato parlamentare e cariche sindacali, lasciò la direzione del sindacato.
Nel marzo 1970 fu chiamato a far parte dell'ufficio politico del P.C.I. con l’incarico di seguire i problemi connessi all’ordinamento regionale. Due anni dopo[...]